Paziente di sesso femminile di 76 anni, fumatrice (20/30 sigarette al giorno).
Anamnesi patologica remota
Da oltre 38 anni si è manifestata una forma di vitiligine in seguito ad un violento stress emotivo (familiarità per la vitiligine sia con il fratello che con una nonna). Candidosi da circa 30 anni. Nel 2010 asportata la paratiroide per una ipercalcemia. Nel 2012 ricoverata per probabile colite ulcerosa. In trattamento con bifosfonati (acido alendronico per via orale - Fosavance). Scarsa salivazione.
Anamnesi patologica prossima
Da 9 anni le è stata diagnosticata una forma di lichen planus orale evidenziabile a livello della mucosa geniena sinistra, del palato e della lingua. La paziente in questi anni ha consultato varie strutture ospedaliere dove la diagnosi di lichen le è sempre stata confermata.
Durante lo stesso periodo sono state eseguite varie biopsie sia sul dorso che sui margini della lingua (2010-2011-2015) al fine di confermare la diagnosi ed escludere una eventuale degenerazione neoplastica della lesione erosiva (carcinoma squamo-cellulare). La terapia in questi anni è stata prevalentemente sintomatica, a base di farmaci corticosteroidei topici ed aloe al fine di alleviare il dolore ed il bruciore riferiti dalla paziente. La terapia medica non ha determinato particolari miglioramenti obiettivi e clinici.
Esame obiettivo
Particolarmente evidenti le zone ulcerative ed erosive del dorso e dei margini della lingua. Sul palato è evidente una zona ipercheratosica bianca omogenea. Sulla regione della guancia sinistra è presente una lieve lesione a strie chiare circondate da mucosa moderatamente eritematosa. La paziente riferisce un dolore urente in tutte queste zone che aumenta con l’ingestione del cibo, in particolare con sostanze acide, frutta, dolci ecc.
La signora era già paziente del nostro studio ancor prima della comparsa dei primi segni e sintomi del Lichen. Considerando lo stato di malessere e di dolore ormai cronico della mucosa orale e non avendo trovato in tutti questi anni alcuna terapia idonea alla remissione dei sintomi, le è stato proposto un trattamento a base di ozono (OOT- Ossigeno Ozono Terapia). Abbiamo pensato di trattare le zone interessate con ozono sia sotto forma di olio ozonizzato al 15%, che la paziente applicava più volte al giorno, sia sotto forma di gas.
Per ottenere la forma gassosa, ci siamo avvalsi del generatore “OZONE DTA” (commercializzato da Sweden & Martina) in grado di trasformare l'ossigeno dell'aria in ozono (quindi non derivante da ozono medicale) e poterlo applicare localmente ed esternamente alle lesioni.
Il trattamento con “OZONE DTA” è stato eseguito per 5 settimane con una frequenza bisettimanale (10 sedute) e successivamente per altre 2 settimane una volta a settimana (totale 12 sedute ). Sia i tempi che la potenza delle applicazioni sono stati aumentati rispetto a quelli che sono considerati il protocollo standard (potenza 6 per 1 minuto per cm2). Considerata l'entità della lesione, l'apparecchiatura è stata tarata a potenza 8 per 2 minuti, in ogni zona trattata. Già al termine della 5a settimana la sintomatologia dolorosa si è ridotta del 50% sul dorso e sui margini della lingua dove le lesioni erano più marcate, e del 100% sul palato e sulla guancia. Alla 7a settimana di trattamento il quadro clinico e obiettivo rivela che il caso si è risolto al 100%.
Dopo 9 anni di dolore la paziente ha riferito: ”Dottore, non ho più male”. Grande soddisfazione da parte nostra nell'aver creduto nell’ozono.