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L’enorme vantaggio rispetto alle tecniche tradizionali con osteotomi è dato proprio dall’utilizzo degli stop di profondità, che consentono un sollevamento graduale e perfettamente predicibile (progressione di 1 mm per volta) della membrana di Schneider preservandola integralmente e minimizzando il disagio per il paziente, soprattutto in termini di sindrome vertiginosa parossistica benigna che solitamente viene indotta dalle percussioni del martelletto chirurgico.
I due strumenti manuali inclusi nel kit presentano in totale 3 punte plugger di diverso diametro, caratterizzate da una particolare cavità che permette di spingere il materiale da riempimento al di sotto della membrane di Schneider senza compattarlo eccessivamente, in modo che possa espandersi in maniera omogenea. L’altra punta è un profondimetro, fondamentale per i passaggi del protocollo di utilizzo previsto dalla sistematica. L’angolatura dei manici è decisamente ergonomica, soprattutto in situazioni cliniche complicate.
Scavia S.
Numeri Uno 14, 2012, 14-15
20 impianti, inseriti in 16 pazienti con concomitante rialzo di seno effettuato per via transcrestale con il kit M.I.S.E. e con solfato...
Canullo L., Sisti A., Mottola M., Iannello G.
Biomedizinische Technik/Biomedical Engineering, 2012, 57, ISSN (Online) 1862-278X, ISSN (Print) 0013-5585
20 impianti sono stati inseriti in 17 pazienti contestualmente alla procedura di rialzo del seno effettuata con tecnica minimamente...
Canullo L., Sisti A., Mottola M., Iannello G.
European Journal of Oral Implantology. 2011 Summer;4(2):145-52
L’utilizzo della tecnica MISE (Minimal Invasive Sinus Elevation) che prevede l’uso di strumenti rotanti calibrati in altezza...